Karin Roxana Trujillo Duenas
Io mi chiamo Karin Roxana Trujillo Dueñas e sono nata in Perù il 9 settembre di tanto tempo fa. Sono in Italia da quasi 12 anni, sono sposata e ho due figli: un maschio e una femmina ancora in età scolare. Hanno gli stessi interessi degli altri ragazzi, qualche volta però qualcuno fa notare loro che sono “diversi” nonostante loro mangino, cantino e parlino italiano.
Sono partita dal mio paese alla fine degli anni Novanta, il mio paese attraversava un’epoca di crisi socio-economica durante la quale lo stipendio di mio marito e il mio non ci garantivano il minimo necessario per vivere, io facevo l’infermiera e mio marito il commerciante in proprio. Volevamo superare gli ostacoli per offrire un futuro migliore ai nostri figli e così, con un grande sforzo, ho accettato di fare io il primo passo per trasferirmi in Italia, alcune amiche mi incoraggiavano dicendo che in Italia un’infermiera era ben retribuita e con il suo stipendio si poteva vivere discretamente.
Sono arrivata pensando che sarei riuscita in poco tempo a lavorare e a riprendere con me la mia famiglia, invece dovevo incominciare imparando la lingua. Mentre non avevo questo strumento mi sentivo isolata e non potevo pretendere di avere un lavoro se non riuscivo a comunicare, ci è voluto del tempo, ho fatto la domestica, la baby sitter, la badante e non riuscendo a convalidare il mio titolo di studio ho fatto un corso come Operatore Socio Sanitario (OSS). Adesso lavoro in una RSA come OSS, mio marito ed i miei figli sono già qui, noi adulti lavoriamo e loro studiano, io sono contenta perché il mio lavoro è molto apprezzato da coloro che godono del mio servizio e della mia professionalità e anche se lo stipendio è modesto insieme a quello di mio marito, facendo qualche sacrificio, si vive modestamente.
Oltre alla passione per il mio lavoro coltivo il piacere della musica e della cucina, ogni tanto invito gli amici a casa e faccio sia piatti di cucina italiana sia di cucina peruviana a loro richiesta. Del mio paese conservo tanti ricordi belli, sulla sua storia, sugli usi e sui costumi, però non sento la necessità di tornare indietro perché oramai la mia vita e la vita dei miei cari è qui, attendo solo con molta speranza che presto vengano approvate le leggi che ci permettano di dichiarare di diritto: L’ITALIA SONO ANCH’IO.
A cura dell’Associazione “Ci siamo anche noi” onlus