Ehad Mosad Aly Mohamed

Mi chiamo Ehad Mosad Aly Mohamed, sono nato in Egitto 35 anni fa, non sono sposato e non ho figli, sono in Italia da quattro anni. Sono andato via dal mio paese per collaborare con i miei fratelli e per aiutare i miei genitori anziani.

Sono arrivato in Italia con un regolare visto per motivi di lavoro, sono stato accolto dai miei fratelli come un qualsiasi altro loro lavoratore, mi davano le indicazioni necessarie per svolgere il compito che mi era stato assegnato e io eseguivo sforzandomi per realizzarlo il meglio possibile perché era un’attività che non avevo mai fatto. Comunicavo soltanto in lingua araba e, per molto tempo, non ho fatto alcuna attività che mi permettesse di interagire con persone oltre l’ambito lavorativo, finché ho conosciuto i miei amici dell’associazione multietnica di volontariato sociale “CI SIAMO ANCHE NOI” e sono riuscito a conoscere bene la lingua italiana.
Rimango ancora dipendente della pizzeria che gestiscono i miei fratelli più grandi, adesso sono diventato socio anch’io, è un lavoro duro che mi lascia poco spazio per miei interessi personali, io amo la cultura, socializzare e fare tante cose molto diverse da quelle che faccio per lavoro. Continuo a lavorare perché collaborando con i miei fratelli posso aiutare economicamente un’altra parte della nostra famiglia, come ho promesso a miei anziani genitori e ai miei amici, e credo che il nostro sforzo serva anche a creare ricchezza per l’Italia.

Io sono Avvocato di professione e lavoravo come tale nel mio paese, ero soddisfatto del mio lavoro però ho dovuto accettare il cambiamento per un bene comune, ho imparato dai miei genitori che il bene comune e più importante della sola individualità. Siccome questa è la mia nuova comunità, mi sono positivamente integrato.
Adesso sono anch’io un volontario dell’associazione “CI SIAMO ANCHE NOI” e della Croce Rosa Italiana a Pavia. Grazie alle mie esperienze come alfabetizzatore nel mio paese e alla conoscenza acquisita della lingua italiana, mi sono reso utile e disponibile per servire la rete di organizzazioni che hanno accolto a Pavia i quasi 300 profughi della guerra in Libia, ho fatto il mediatore culturale e sono felice di partecipare attivamente.
Anche se continuo ad amare il mio paese, le mie radici e a sentire la mancanza di tutti miei affetti lontani, credo di potere dire che “l’Italia sono anch’io”.

A cura dell’Associazione “Ci siamo anche noi” onlus

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