Sara

Sono Sara, ho appena ottenuto la cittadinanza italiana, al compimento dei 18 anni. Fino a prima ero nigeriana, eppure ho sempre vissuto a Udine. In Nigeria ci sono stata più volte, sin da piccola: l’Africa rappresenta una parte della mia identità. Tutte le volte che ci sono stata ho imparato qualcosa, è sempre stata un’esperienza arricchente. Ho visto con i miei occhi cose che poi ho studiato sui libri, sul sistema economico globale e come andrebbe migliorato, per esempio. Ho imparato a vedere ogni cosa da una diversa prospettiva e ad avere più rispetto degli anziani. In Nigeria un anziano ha più attenzioni, viene tenuto in casa, non viene mai messo in un ospizio. In Italia, però, si pensa a offrire ai figli una qualità di vita migliore, mentre in Nigeria la tendenza è ancora di fare tanti figli senza pensare a cosa si è in grado di dare loro.
Crescendo tra le due culture sono riuscita a prendere quello che c’è di buono in entrambe. Oggi mi sento ugualmente italiana e nigeriana.
Progetti per il futuro? Dopo la maturità vorrei fare Architettura in Italia, ma dopo la laurea penso che avrei più opportunità in una città più cosmopolita come Londra, piuttosto che in una città italiana. Qui la gente non mi sembra pronta al cambiamento, a vedere un cittadino europeo di colore fare un lavoro di un certo livello. Di certo mi dispiacerebbe andare via dall’Italia, se fosse solo per motivi economici, perché significherebbe lasciare una parte di me. Se diventerò architetto, non escludo di andare a vivere in Nigeria, per dare il mio contributo al paese. In generale voglio fare qualcosa per la Nigeria, anche promuovendo l’istruzione, perché le persone possano aprire le loro menti.

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