Stephanie Williams

Mi chiamo Stephanie Williams, sono nata in Perù e ho 20 anni, sto finendo la scuola superiore a Pavia e mi preparo per fare la maturità. Sono arrivata in Italia prima di compiere tre anni per ricongiungermi con mia madre che era immigrata quando ero appena nata. Come tanti altri immigrati la causa della nostra immigrazione è stata la ricerca di una migliore opportunità di sviluppo, perché è questo che si pensa guardando al mondo industrializzato, ai paesi che secondo certi parametri economici sono piazzati ai primi posti della classifica.

Sono arrivata in Italia in condizioni di regolarità perché mia madre ha voluto rispettare le norme dell’immigrazione anche se ha dovuto attendere tutta la trafila burocratica (quasi 3 anni) perché io non dovessi trovare difficoltà nel mio inserimento in questo paese.
Tenendo conto che ero molto piccola quando sono arrivata e che la mia mamma non poteva contare su alcun tipo d’aiuto per la mia gestione, credo che questa non sia stata molto diversa dalla cura che ricevono altri bimbi con un solo genitore. Nonostante ciò ho avuto un’infanzia serena e oltre l’affetto della mamma c’era anche quello delle persone amiche che abbiamo trovato nella nostra comunità, i miei amichetti erano simpatici e tutt’ora frequento amici della materna, delle elementari e delle medie inferiori.

Studio e mi diverto come tanti altri ragazzi miei coetanei e la foto che vi offro è di una serata di festa con i miei amici, durante l’estate faccio volontariato, l’educatrice nella mia parrocchia e qualche piccolo lavoretto. Durante il resto dell’anno faccio poche cose dopo scuola perché non sono ancora abbastanza brava nella gestione del mio tempo.

Mi è capitato di notare, in alcune persone, degli atteggiamenti che cambiavano nel trattare con me piuttosto che con altri e penso che ciò sia stato causato dal fatto che io fossi un’immigrata, com’è successo per l’organizzazione d’un viaggio all’estero quando si sono accorti che il mio passaporto era peruviano. Invece di sollecitare maggiore partecipazione e coinvolgimento positivo, oggi si parla tanto della xenofobia, si dimentica del contributo dell’immigrato. Dopo tutto, anche gli immigrati sono persone dotate di cervello, cuore e volontà e credo che insieme possiamo migliorare l’Italia, almeno io la penso così perché l’Italia sono anch’io.

A cura dell’Associazione “Ci siamo anche noi” onlus

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