Bupinder Kumar
Mi chiamo Bupinder Kumar, ho 25 anni e sono nata in India nel 1987.
Sono arrivato in Italia nel 2006 per motivi di lavoro. In India ho fatto la scuola per parrucchiere, ho preso il diploma ma non c’era lavoro e quindi niente soldi, i salari sono bassi, perciò ho deciso di partire per raggiungere mio zio che già si trovava in Italia.
Non sono sposato ma se trovassi una ragazza bella, sincera, che rispetti i miei genitori e la mia religione la sposo senz’altro. Non deve per forza essere della mia stessa religione. Da parte mia non ci sono problemi.
All’inizio ho avuto molte difficoltà perché non conoscevo la lingua, ma sono stato aiutato da mio zio che aveva già la sua attività.
Sono arrivato in Italia dopo un lungo viaggio. Avevo preso l’aereo a New Delhi per Mosca, in seguito sono partito in macchina per Kiev (Ucraina) e ho proseguito durante tutta una notte a piedi per superare la frontiera Slovacca. Il resto del viaggio l’ho fatto in macchina.
In Italia sono stato accolto bene, mio zio mi ha sempre aiutato. Ho fatto la sanatoria del 2009 (decreto di emersione del lavoro sommerso). Attualmente lavoro con mio zio come parrucchiere (unisex).
Mi piace il mio lavoro perché tutta la mia famiglia ha sempre fatto lo stesso lavoro, mio padre, mio nonno, adesso anch’io. È passato da padre in figlio da tante generazioni.
Questo lavoro mi permette di stare a contatto con la gente e la cosa mi piace tanto.
In Italia mi trovo bene. Si vive meglio dell’India e qui sono indipendente, poi vivo da solo, la mia famiglia è in India.
Una cosa che non mi piace dell’Italia è la politica, ma per dire il vero, non mi piaci nemmeno quella indiana, le sue istituzioni pubbliche.
La cosa che mi manca di più, forse l’unica cosa che veramente mi manca, sono i miei genitori. Vorrei farli venire in Italia per conoscere questo paese, girare l’Europa con loro. Vorrei regalare loro questo: passeggiare con loro, perché possano finire la loro vita in maniera migliore.
Sono un ragazzo bravo, indipendente e lavoratore. Mi piace uscire con una bella ragazza. Se ne trovo una onesta che magari svolge anche il mio stesso lavoro, la sposo.
A cura dell’Associazione Pontum