Daniel Chibunna Amanze
Mi chiamo Daniel Chibunna Amanze, ho 52 anni e sono nato in Nigeria.
Sono in Italia dal 1982. Trent’anni. Mi sono trasferito qui perché volevo proseguire gli studi, nel mio paese non era possibile a causa del numero chiuso per le Università. Ho vinto delle borse di studio per gli Stati Uniti ma avrei dovuto frequentare gli studi agrari: non mi interessavano. Un mio cugino aveva ottenuto una borsa di studio per l’Italia, mi disse che la vita in Italia non era cara e che avrei potuto frequentare le Università che volevo. Io lavoravo in banca all’epoca: lasciai il mio lavoro e venni a studiare in Italia.
Inizialmente non è stato facile: dopo un breve periodo a Perugia, per apprendere la lingua, mi trasferii a Macerata e per migliorare le competenze linguistiche mi iscrissi a scuola per frequentare gli ultimi anni dell’Istituto Tecnico per Ragionieri: volevo imparare bene l’italiano per poter affrontare gli studi universitari. Inizialmente la lingua è stato un grande ostacolo per affrontare gli studi. I compagni di scuola mi hanno aiutato. I miei amici italiani mi hanno aiutato a cercare casa. Non parlando bene la lingua erano loro a telefonare in risposta agli annunci di affittasi, fissavano gli appuntamenti per me ed io mi recavo all’ora stabilita per visionare l’immobile. Quando i proprietari degli immobili aprivano la porta e vedevano me, farfugliando mi dicevano che la casa non era più libera e mi chiudevano la porta in faccia.
Giurai a me stesso che se in futuro ne avessi avuto la possibilità mi sarei battuto perché questo non accadesse mai più.
Mi sono laureato in Scienze Politiche e poi mi sono specializzato in Diritto del lavoro sindacale e previdenza sociale. Ho collaborato per diversi anni con il sindacato a favore dell’inclusione sociale degli immigrati.
Attualmente sono un libero professionista: sono specialista in Diritto del lavoro sindacale e previdenza sociale e nella disciplina dell’immigrazione. La consulenza del lavoro e della previdenza sociale, quella sulla disciplina dell’immigrazione, le docenze sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla legislazione sociale: queste le mie occupazioni.
Sono anche il socio fondatore e il Presidente dell’Associazione Centro Servizi Immigrati Marche: lotto per garantire “pari opportunità” a tutti in Italia e cerco di aiutare il mio paese natale attraverso iniziative di cooperazione allo sviluppo. Offriamo una serie di servizi ad utenti di origine straniera , servizi volti a facilitare il loro percorso di inclusione sociale. Ai miei figli cerco di insegnare il rispetto per il prossimo e che ogni essere umano ha la sua dignità che va sempre rispettata.
Sono soddisfatto del lavoro che svolgo. Poter aiutare chi si trova in difficoltà, le stesse difficoltà che ho vissuto, mi rende fiero.
In Italia ho stabilito la mia vita: ho una famiglia, 4 figli, 1 maschio di 19 anni, e tre bambine di 12, 10 e 4 anni e svolgo un lavoro che mi piace. Tutto quello che ho è frutto del mio impegno. Sono cittadino italiano da quasi trent’anni e dell’Italia mi piace tutto, in particolar modo adoro la pasta! L’unica cosa che non mi piace è il pregiudizio razziale, c’è anche da parte di chi dovrebbe tutelare l’uguaglianza.
Del mio Paese mi manca la mia famiglia, mia madre soprattutto! Ma non mi mancano la corruzione, l’insicurezza, la povertà in cui la mia gente è costretta a vivere.
Per il futuro sogno un mondo in cui tutti siano veramente “uguali”.
A cura dell’ A.C.S.I.M. Associazione Centro Servizi Immigrati Marche