Liliana

Mi chiamo Liliana e vengo dalla Moldavia, ho 27 anni, sono qui in Italia da più di 5 anni e intendo restare qui, per dare un futuro migliore ai miei figli. I miei due figli vivono in Moldavia: la bambina ha 10 anni e fa la quarta elementare, il maschio ha 7 anni e frequenta la prima elementare. Vorrei tanto portarli e mandarli a scuola qui, perché mi piacerebbe farli studiare fino all’Università. La bambina è molto interessata a imparare l’italiano, le piace e, quando vado a casa ogni tanto, le insegno qualche parola e lei si diverte molto a parlare con la nonna e a prenderla un po’ in giro. La mia speranza è che un giorno vengano qui a vivere con me.

Penso che una volta che uno straniero decide di vivere in Italia, è importante che possa conoscere quello che accade e partecipare; è giusto che abbia dei diritti. Se uno ha scelto di stare qui e non va a votare nel suo paese, può dare il suo contributo in questo paese facendo qualcosa che può essere utile anche per gli altri.
Noi stranieri non possiamo partecipare alla campagna “L’Italia sono anch’io” e un po’ mi dispiace perché non posso dire la mia. Penso che questa campagna sia una cosa utile, perché dalle piccole cose si fanno le grandi. Noi stranieri dobbiamo avere pazienza e sperare sempre che tutto andrà bene e che le cose cambieranno; siamo noi che dobbiamo muovere qualcosa nel mondo, noi che dobbiamo impegnarci anche in politica, per essere riconosciuti come cittadini italiani.

Vogliamo anche noi la cittadinanza, quindi speriamo che si raccolgano molte firme per darci il diritto di avere la cittadinanza prima di 10 anni, massimo 5. Così è più facile tornare ogni tanto a casa nostra a trovare i nostri cari e muoverci senza avere bisogno di permessi particolari. Da cittadini italiani avremmo un futuro migliore e non dipenderemmo sempre da questo permesso di soggiorno, che vale un anno o due o ci arriva già scaduto. Tutta la nostra speranza di stranieri è sui cittadini italiani.

Vorrei un giorno svegliarmi senza pensare al permesso di soggiorno e uscire per la strada senza paura e senza essere per tutta la vita una “straniera”.

A cura di Arci Bologna e dell’Associazione Aprimondo

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