Naima Achchar

Mi chiamo Naima Achchar, ho 37 anni e sono nata in Marocco nel 1974.
Sono arrivata nel vostro Paese nel 1999 per motivi di lavoro. In Marocco mi sono diplomata ed ho anche frequentato 2 anni di Università ma il lavoro era pressoché inesistente, perciò ho deciso di seguire uno dei miei fratelli che era già in Italia.
Ho due bambini di 10 e 6 anni che frequentano la Scuola Primaria; loro sono nati in Italia, io ho la Carta di Soggiorno a Tempo Indeterminato. Sono separata e abito con mia madre e i miei figli in una casa in affitto.

Vivo in Italia da ben 13 anni. All’inizio ho avuto molte difficoltà perché non conoscevo la lingua e perché mi trovavo in un Paese nuovo, perciò molti erano i problemi di integrazione. Io, inoltre, sono musulmana, perciò, ho anche avuto problemi di inserimento per via della religione.
Con il passare del tempo la situazione è migliorata. Ho imparato la lingua italiana e trovato un lavoro stabile. Da quando sono in Italia ho svolto diversi lavori: la badante, la baby sitter, la cuoca, la collaboratrice domestica ed ora la panettiera.
Mi piace il mio attuale lavoro perché mi permette di stare a contatto con la gente anche se è dura svegliarsi presto ogni mattina!

Sono contenta di vivere in Italia perché ho fatto molte amicizie e la maggior parte delle persone mi rispetta, ma incontro ancora molte difficoltà dovute al mio abbigliamento; io porto il velo e mi sono imbattuta in diversi datori di lavoro che mi hanno imposto di toglierlo quando ero a contatto con il pubblico. Il velo può essere visto come una limitazione della dignità femminile, ma per me non è così, anzi, è un segno identificativo della mia cultura e della mia religione.

In Italia sto bene, ma ovviamente mi manca la mia terra, i miei amici e parte della mia famiglia perché, per fortuna, la maggior parte vive qui.
Se penso al mio futuro mi vedo in Italia perché i miei figli sono nati qui, perciò è questo il loro Paese.

A cura di Arci Lamezia Terme/Vibo Valentia